La golosa storia di Gatto Ghetto - dal testo alle immagini e viceversa

Queste sono tre delle illustrazioni in mostra a "Citofono 10", galleria della casa editrice Sedizioni, di Diego Dejaco.

Il signor Accaleppia
"Finalmente liberi!"
Ghitta

La golosa storia di Gatto Ghetto – dal testo alle immagini e viceversa.

La storia de “La golosa storia di Gatto Ghetto” inizia una bella mattina d’inverno del 2008. Marta e il suo fratellino Stefano, che allora aveva 8 anni, erano a casa da soli e, per passare il tempo, lasciarono andare la fantasia, inventandosi un gatto di nome Ghetto e la sua avventura ambientata a Mileno. Ne uscirono tante risate e coccole, e, infine, una favola semplice e lineare, arricchita del divertimento dei giochi di vocali.

Da quel momento di svago nacque così un testo scritto, e capitò che lo leggesse Giulia.

Trovandolo simpatico, decise di farne delle illustrazioni, e scelse di usare acrilici, acquerelli e matite e in un secondo momento la postproduzione, il ritaglio e le modifiche con Photoshop, sperimentando uno stile tutto suo.

Queste immagini, in formato 20x20 cm, sono le stesse che, stampate in FineArt da Roberto Caielli, Giulia e Marta portano in giro in una mostra.

Il testo era stato quindi interpretato e disegnato da Giulia, e prendeva sempre più forma l’idea che si potesse pensare a una pubblicazione.

E qui entrò in scena Diego, l’editore. Giulia e Marta lo incontrarono e ascoltarono la sua proposta di adattare le immagini e il testo al formato tipico della casa editrice Sedizioni, stretto e lungo, e di sperimentare il passaggio dal colore al bianco e nero.

Dopo un’attenta riflessione, le due autrici decisero di abbandonare la classicità e provare a lavorare sull’idea di Diego, curiose di rendere il prodotto più originale e sperimentale.

Il libro pubblicato da Sedizioni è il risultato di tutto questo percorso e Giulia e Marta lo presentano a grandi e piccini accompagnato dalla mostra delle illustrazioni iniziali, per rendere tutti partecipi del lavoro e dell’evoluzione che stanno dietro al prodotto finito. In questo modo, una volta a casa, non si sfoglierà più semplicemente un libro, ma si avranno i ricordi dei colori e dei particolari visti nelle immagine esposte.

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